Al Di la Del Bene E Del Male by Friedrich W. Nietzsche

Al Di la Del Bene E Del Male by Friedrich W. Nietzsche

autore:Friedrich W. Nietzsche [Nietzsche, Friedrich W.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: no cover, italiano, archivio italiano
ISBN: 9781160778350
Google: UBfbRwAACAAJ
pubblicato: 2010-03-15T06:55:21+00:00


respiro, costituivano un piacere per gli uomini dell'antichità, i quali, per la loro stessa formazione scolastica, sapevano apprezzare la virt- di tutto questo, quel che v'è di raro e di difficile nel pronunciare un tale periodo - mentre "noi" non abbiamo veramente alcun diritto al "grande" periodo, noi moderni, noi dal respiro corto in ogni senso! Anzi, questi antichi erano tutti quanti, nell'eloquenza, altresì dilettanti, perciò intenditori, perciò dei critici - pretendevano quindi il massimo dai loro oratori; non diverso fu il modo con cui nel secolo scorso, quando tutti gl'italiani e le italiane erano maestri nel canto, il virtuosismo vocale (e quindi anche l'arte della melodia) toccò presso di loro la sua più alta vetta. Ma in Germania (fino all'epoca più recente in cui, in maniera abbastanza timida e goffa, una sorta di tribunizia eloquenza agita le sue giovani ali) è esistita propriamente soltanto una sola specie di eloquenza pubblica, "approssimativamente" sottomessa alle regole dell'arte: quella, cioè, proveniente dall'alto del pulpito. Soltanto il predicatore sapeva, in Germania, quanto pesa una sillaba e quanto una parola, in che modo una frase batte, balza, cade, corre, conclude, egli soltanto aveva una coscienza nelle sue orecchie, assai di frequente una cattiva coscienza: giacché non mancano le ragioni del fatto appunto che raramente, quasi sempre troppo tardi, sia stata raggiunta da un tedesco la valentia nell'eloquenza. Il capolavoro della prosa tedesca è perciò, ovviamente, il capolavoro del suo massimo predicatore: la "Bibbia"

è stata fino a oggi il miglior libro tedesco. In confronto alla Bibbia di Lutero quasi tutto il resto non è che "letteratura" una cosa che non si è sviluppata in Germania e che perciò non poteva né può crescere nell'intimo dei cuori tedeschi come invece è accaduto per la Bibbia.

248. Esistono due specie del genio: quello che soprattutto procrea e vuole procreare e quello che si lascia volentieri fecondare e partorisce. Similmente tra i popoli geniali vi sono quelli ai quali è toccato in sorte il problema femminile della gravidanza e il segreto compito del plasmare, del maturare, del portare a compimento - i Greci, per esempio, erano un popolo di questo tipo e così pure i Francesi -; e altri che devono fecondare e divenire causa di nuovi ordinamenti della vita - come gli Ebrei, i Romani e forse, sia detto in tutta modestia, i Tedeschi? - popoli torturati e stregati da febbri sconosciute e irresistibilmente incalzati fuori di se stessi, innamorati e cupidi di razze diverse (quelle cioè che si "lasciano fecondare") - e in pari tempo bramosi di dominio come tutti coloro che si sanno colmi di forze procreative e quindi "di grazia divina". Queste specie di geni si cercano come l'uomo e la donna; ma si fraintendono anche l'un l'altro come l'uomo e la donna.

249. Ogni popolo ha la sua propria tartuferia e la chiama le sue virt-. La parte migliore di quel che si è, non la si conosce non la si può conoscere.

250. Che cosa deve l'Europa agli Ebrei? - Diverse cose, buone e cattive,



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